La ricerca farmacologica continua, gli studi anatomo-patologici sono venuti fuori e abbiamo sempre più conoscenze sul Covid-19.
Ora siamo certi che le terapie farmacologiche stanno divergendo sempre più nella direzione della cura contro la malattia SARS-CoV-2, e come diceva Ippocrate:” regolerò il tenore di vita per il bene dei malati secondo le mie forze e il mio giudizio; mi asterrò dal recar danno e offesa.
Non somministrerò ad alcuno, neppur se richiesto, un farmaco mortale, né suggerirò un tale consiglio”.

L’aiuto più autorevole ci è arrivato dalle autopsie che hanno dimostrato la reale natura del Covid-19; ovvero trattasi di un virus a caratteristiche influenzali, che ha una sopravvivenza di 1-2 ore sulle superfici e con l’aumento della temperatura perde la sua virulenta potenzialità, ergo a T=25-26°C muore. Da non dimenticare il ruolo del nostro sistema immunitario si rafforza con la bella stagione, perché il nostro organismo essendo più esposto al sole, sintetizza la vit. D che interviene nel rafforzare le nostre difese e quindi reagiamo meglio nei confronti delle infezioni sia virali che batteriche. Dopo aver valutato che la ventilazione profonda è dannosa e non serve, soprattutto al primo approccio con un paziente con Covid-19ed ora anche in ambito farmacologico si è visto che il Tocilizumab non è indicato per il trattamento della polmonite da Covid-19, soprattutto in fase precoce , tanto che l’AIFA blocca i test, in quanto il farmaco in corso di sperimentazione in Italia su 126 pazienti, un terzo di quelli previsti non hanno mostrato alcun beneficio né in termini di aggravamento né per quanto riguarda la sopravvivenza, spiegano da AIFA. In un’era dove oramai la parola più pronunciata in questo momento è sempre attuale e si sempre con l’orecchio attento a sentire le novità. Nel caso specifico, adesso, si sta puntando l’obiettivo su un farmaco anch’esso datato, il Desametasone.

Il desametasone è un glucocorticoide potente di sintesi, che appartiene alla classe degli antinfiammatori steroidei, analogo funzionalmente agli ormoni endogeni cortisolo e cortisone, ma caratterizzato da proprietà farmacocinetiche e terapeutiche più mirate, con effetti collaterali più modesti. L’applicazione in ambito clinico è giustificata dall’importante attività antinfiammatoria che si espleta attraverso l’induzione dell’enzima lipocortina, in grado di inibire la fosfolipasi A2 e la cascata a valle che porta, attraverso gli enzimi lipossigenasi e cicloossigenasi, alla produzione di mediatori antinfiammatori, e all’attività antiallergica, probabilmente dovuta alla capacità del desametasone di inibire la sintesi proteica, determinando una significativa diminuzione della produzione di anticorpi e del numero di linfociti, eosinofili e basofili.

L’impiego di questo farmaco nella cura del Covid-19 sembra attribuibile ad uno studio condotto dall’Università di Oxford considerando un campione di popolazione di 6000 pazienti malati da SARS-CoV-2, necessitanti di ventilazione, si è notato una riduzione della mortalità del 20%. Lo si può somministrare in compresse o in fiale ed ha avuto sempre un largo impiego in dermatologia, in reumatologia…ed è indicato in tutti i trattamenti con manifestazioni allergiche, infiammatorie, che necessitano di terapia ormonale a base di ormoni corticosteroidei, patologie a carico dell’apparato respiratorio.

Si valuta sempre l’asse ipofisi-surrene e non va somministrato in caso di ipersensibilità verso il farmaco, se si hanno infezioni fungine, se si è affetti da tubercolosi, se si ha un’ulcera gastrica, se è in corso la somministrazione di vaccini virali vivi, se si ha l’herpes simplex. Bisogna valutare una eventuale sofferenza di fragilità ossea da carenza di calcio, poiché il farmaco aumenta l’eliminazione di calcio e quindi si ha anche una riduzione delle difese immunitarie, ovvero si va incontro ad una situazione di stess. Allo scopo di ridurre i rischi di effetti indesiderati come insufficienza cortico-surrenalica secondaria (insufficienza della ghiandola surrenale nella produzione di ormoni). Questo tipo di insufficienza può persistere per qualche mese dopo la sospensione della terapia. Quindi si deve valutare l’anamnesi del paziente in modo attento. Il rapido assorbimento gastro- intestinale, e la relativa bio-distribuzione concentrata soprattutto al livello vascolare e piastrinico, rende la terapia particolarmente agevole e decisamente efficace, seppur responsabile di diversi effetti collaterali associati al complesso meccanismo biologico d’azione.

Fonte: Maria Katia Cerullo

(Olga Vicinanza)

 

 


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