l Coronavirus è un virus a RNA filamento positivo: tutti leggiamo sui giornali e riviste la medesima definizione (che grazie ai ricercatori dell’Ospedale “Lazzaro Spallanzani “ che hanno isolato il virus Covid-19 e analizzato il genoma) quali sono i sintomi e le ripercussioni su soggetti immuno-compromessi , che abbiano malattie cardio-respiratorie, diabetici, etc… sinanche ad arrivare alla morte.
Va puntualizzato che è stata creata una confusione , in quanto è stato trattato come un argomento mediatico e non scientifico.
Nello specifico, i maggiori esperti sono virologi, infettivologi, epidemiologi, infermieri specializzati… poi a seguire il farmacista, che come sanitari hanno il ruolo di informare sui rischi, sulla prevenzione, e su eventuali terapie con i relativi effetti collaterali, tossicità.
Ultimamente si sentono molte notizie fuorvianti e spesso fantasiose sul COVID-19, ma opportuno ed importante fare il punto della situazione .
E’ un virus a RNA a filamento positivo, detto così sembrerebbe un parolone di cui non tutti comprendono … Vuol dire che utilizzano l’ RNA come materiale genetico. Questo acido nucleico di solito è presente come filamento singolo, sebbene siano presenti gruppi di virus che utilizzano un RNA a doppio filamento. I principali virus patogeni appartenenti ai virus a RNA sono i virus della SARS, dell’influenza , dell’Ebola, etc…
C’è una classificazione di questi virus a RNA , la quale avviene a seconda di come si replica il virus. Il COVID-19 fa parte dei Betacoronavirus Sarbecovirus.
Le domande che tutti ci poniamo ultimamente, sono:
quanto è pericoloso?
Alcune persone si infettano ma non sviluppano alcun sintomo. Generalmente i sintomi sono lievi e a inizio lento. La maggior parte delle persone (circa l’80%) guarisce dalla malattia senza bisogno di cure speciali. Circa 1 su 6 persone con COVID-19 si ammala gravemente e presenta difficoltà respiratorie.
Quanto durerà ?
Non è al momento possibile prevedere per quanto tempo durerà l’epidemia e come si evolverà.
Abbiamo a che fare con un nuovo virus e quindi rimangono molte incertezze. Ad esempio, non è noto se la trasmissione diminuirà durante l’estate, come osservato per l’influenza stagionale.
Quali sono le cure che arrestano questa epidemia o forse pandemia?
Al momento visto la grande espansione del virus, si sta pensando ad un vaccino o ad un farmaco… ma andiamo nei dettagli.
Il vaccino per definizione è una preparazione rivolta ad indurre la produzione di anticorpi protettivi da parte dell’organismo , conferendo una resistenza specifica nei confronti di una determinata malattia infettiva(virale, batterica, protozoaria).
Quale è la sua azione farmacologica?
Sono costituiti da microrganismi uccisi o attenuati, oppuire da alcuni loro antigeni o sostanze prodotte dai microrganismi e rese sicure. Una volta somministrati, simulano il primo il primo contatto con l’agente infettivo, evocando una risposta immunologica simile a quella causate dall’infezione naturale, senza però causare la malattia e le sue complicanze. Il principio alla base di questo meccanismo è la memoria immunologica, la capacità del sistema immunitario di ricordare quali microrganismi estranei hanno attaccato il nostro organismo in passato e di rispondere velocemente (l’assenza di una memoria immunologica è il motivo per cui i bambini piccoli vanno incontro alle malattie infettive più frequentemente dell’adulto). Essi possono essere somministrati anche nel periodo di presente esposizione al virus , come “ PROFILASSI
POSTESPOSIZIONE” .
Il virus influenzale merita una menzione a parte perché il virus cambia ogni anno e quindi la composizione del vaccino influenzale viene decisa, su indicazione dell’OMS, in base ai ceppi che si prevede circoleranno maggiormente durante il periodo invernale. Ergo il vaccino sarà la strada più lunga perché visto che l’OSPEDALE DI MILANO “ LUIGI SACCO”, ha isolato tre ceppi di COVID-19 che stanno infettando l’ Italia, produrre un vaccino è cosa AL MOMENTO COMPLICATA, in quanto il nostro organismo non ha ancora sviluppato una memoria immunologica, inoltre ha una azione anche mutagena.
L’Iran nella situazione in cui si trova , sta tentando di creare un vaccino,vista l’emergenza , ma attendiano e speriamo che l’ottimismo sia di aiuto ai ricercatori… e che in tre settimane sia pronto il vaccino.
Per quanto riguarda il farmaco il REMDESIVIR, la domanda che ci si è posta : serve a curare il COVID-19?
Dall’OMS sembrano arrivare delle buone notizie sul fronte del contrasto dell’epidemia di COVID-19.
E’ un farmaco antivirale appartenente alla classe degli ANALOGHI NUCLEOTIDICI prodotto dall’americana Gilead Sciences. E’ sviluppato principalmente per il trattamento del virus dell’Ebola, si è dimostrato efficace anche contro altri virus a RNA a singolo filamento e quindi anche contro i Coronavirus e quindi condivide l’80% del patrimonio genetico con il virus della SARS. Ma l’OMS PREDICA CAUTELA QUANDO SI PARLA DI SPERIMENTAZIONE DI FARMACI CONTRO IL NUOVO
CORONAVIRUS, infatti ha dichiarato come allo stato dei fatti il REMDESIVIR sia l’unico composto “che pensiamo pèossa essere efficace”. Adesso si dovrebbe focalizzare l’attenzione sulla prevenzione, seguendo le regole stabilite dall’ISS e dal Ministero della Salute, evitando l’ospedalizzazione .
Si ringrazia per la cortese collaborazione, per la chiarezza e per la disponibilità la Dottoressa Maria Katia Cerullo: Farmacista.
(Ol. Vi)